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Visualizzazione dei post da 2012

Il monologo del cantastorie autistico.

Gioco, musica, colori, allegria, l’autismo ti porta via ohibò chi c’è mò, un ostacolo non è un miracolo è una costante del solitario che non conosce orario e datario, vive il subito e l’adesso, con ansia che il respiro toglie un dolce non dire, per non sentire il divenire che invade il cuore chè d’amore le duole.

Filastrocca delle parole intermittenti

Uno due tre, cosa c’è una parola a.b.c.d.cosa sono? Le letterine, una tartaruga un giorno uscendo dalla sua casa le vide! Lo stupore iniziale si trasformò in allegria ritorno nella sua casa con una cantilena uno due tre, a.b.c.d. ma ora sapeva che uscire dalla sua casa era bello perché poteva sentire tutto quello che non aveva mai sentito la pace.

Il passero canterino

Il cielo è la sua dimora dove vive la sua libertà interiore, un giorno mentre vibrava leggero fece un incontro insolito, per lui che viveva ignorato. Era un usignolo dalla voce dolce le disse: perché tu non canti! Io non sono capace mormorò suvvia prova con me, lui provò ma uscirono solo sibili, non cosi disse l’usignolo, ascoltati i suoni. Della natura, sono le tue note conosciute, da quel giorno cantò insieme all’acqua, al vento, agli alberi, tutto era diventato il suono che dava a lui la voce.