Capitolo la vita di una mente nuova trasformata


                                                     Capitolo                        
                 Costruiamo la vita di una mente nuova trasformata.

                                                         Prefazione: 
       Questo Capitolo è un nuovo studio, spiegherà come si può costruire la vita di una persona autistica attraverso la completa analisi di una mente che funziona in modo autistica, resettando i limiti , educando ad un funzionamento non istintuale, ma elaborando come un database che organizza ed elimina ciò che non è utile ad ogni area celebrale.

Introduzione del capitolo autismo costruiamo la vita di una mente trasformata
L’autore di questo studio è autistico adulto , pertanto autorizza i suoi tutori ad affidare il lavoro studio ad massimi riferimenti che studiano scientificamente l’autismo con il solo scopo di migliorare la qualità delle persone affette dal disturbo autistico, il capitolo spieghera come una mente trasformata può aprire una luce nel mondo autistico, educandola, strutturandola, ma soppratutto eliminando le tante violazioni alle autonomie, buona lettura e studio.

La mente grande cabina logistica non conosce confini, già in autismo e mente è stata ampiamente argomentata, ma costruire la vita ad una mente nuova significa, un senso al tanto lavoro già finora svolto si possono aprire porte chiuse per togliere
Difficoltà che compromettono l’esistenza di un essere umano, faro un viaggio nel passato e nel presente per spiegare che si può trasformare nel tempo, i tanti limiti che la mente pone. 
La mente dei primordi: ho iniziato fin da piccolo ad avere una mente che mi imponeva di fare cose senza senso per esempio: passare da una fase
Irritata ad una piu’ calma, anche se per pochi secondi soppratutto la calma non era concepibile, ma io non avevo strumenti per oppormi a tanto delirio, agivo nella mia istintualità e basta, le parole arrivavano come pietre ed eccitavano la mia impulsività animale. 
È stato difficile capire quali fossero i momenti propizi per spegnere qualche imput di cui la mente faceva largo uso. Considerate che io tutto questo ho avuto modo solo di poterlo ascoltare vedere e con l’assunzione del farmaco che calmando l’aspetto 
dell’ agitazione sia motoria e mentale permette di rendersi contodi quanto accade, ma grazie alla coscienza gia attiva che permetteva tutto attraverso l’intelletto acuto e predisposto. Il doveroso compito è di spiegare analizzare per comprendere le funzioni alterate che spesso sono un’indice di quanto tutta la struttura mentale sia da costruire gradualmente con una logica, pensate solamente che i primi anni di vita non filtra nulla solo rumori e suoni, le voci giungono ma sono codificate come dei rumori ognuna o si ignora o scatena iperattività.

Immaginate una scatola che emette suoni rombanti questa recezione e la mente
Ancora non avezza ad elaborazione e poi ancora, neppure gli altri sensi non sono un vero strumento, anzi risultano essere confusivi perché funzionano senza imput, la mente può essere una gabbia del quale sacrificare un’esistenza. 

   Nel percorso di cura la mente deve essere analizzata per comprendere tali meccanismi non è facile
Il tutto e il niente è spesso ciò che capirete, Io persona autistica adulto ho capito
La mia mente infatti seppur con limiti la mia mente vive una vita nuova, nel capitolo sarà spiegato come io ho potuto comprendere il meccanismo mentale. Iniziamo
Con logica ha spiegare il perché la mente deve essere trasformata e quindi creare una vita nuova.Il primo lavoro è la comprensione dell’errato settario funzionamento che nasce da modalità atte al continuo e facile sistema psitico individuale
Che ha bloccato volontà e funzionamento normotipico, e cioè lo sviluppo evolutivo di tutte le aree celebrali, attenzione non deficit ma limiti, infatti spiegherò come fare ha superare i limiti della mente autistica.costruire una vita alla mente è possibile solo se si seguono i processi graduali, che devono secondo la mia esperienza diretta
Esercitare un’ azione mirata ai collegamenti delle aree celebrali e quindi ai connettori che sono scollegati questo è il primo lavoro osservativo. Oggi dobbiamo
Con logica individuale la trasformazione attraverso un lavoro correttivo modificando quello che gli scollegamenti creano:

1.     Il collegamento corticale
2.     La sinapsi
3.     Il cervelletto
4.     La memoria visiva e nemonica
5.     I circuiti elettrici celebrale, la parola, il movimento, l’azione
                                                                                                                                                                                                                                                        

1 Il collegamento corticale: iniziamo le analisi per escludere dalle medesime
Tutte le ipotesi, il collegamento corticale dietro la nuca non incide cosi pesantemente in un’imprigionamento della mente ma anch’esso dotato
Di circuiti, soppratutto che rispondono al movimento delle azioni singole coercezizza il movimento, si perché nella corteccia corticale ci sono cellule delle sinapsi che si riproducono e non si annullano. Continuo spiegando che nella composizione del d.n.a.e quindi i geni ciò che gioca il ruolo primario sono le sinapsi, ma questo se parliamo di aiutare una mente ad avere un funzionamento corretto influisce relativamente, la mente ha un funzionamento assestante, alcune cose che appartengono ai circuiti fisici
Intendo la costituzione del cervello, vengono sfalsate dalla mente grande cabina di emozioni e di assoluto potere. La mente che deve essere trasformata ha bisogno di tempo, ogni   singola congettura che si fa non può trovare veridicità se non si analizzano sia le interferenze di ogni natura: 

io da piccolo non volevo fare capriole il perché nasceva proprio dalla mente che con una paura molto forte bloccava il capovolgimento, ora ormai adulto  non faccio di quei movimenti ma sarebbe forse meno rigida la mia mente. Spiegare alcuni passaggi è fondamentale per comprendere la rigidità della mente ai cambiamenti esempio: le continue stereotipie altra prigione nel quale gli autistici vivono, pensate che diventano una logica per ogni cosa,
pensiero azione, attraverso la stereotipia si imparano delle cose.

 Una mente che crea prigione come quella autistica non c’è, vi sono     sicuramente in psichiatria molte complessità di origini ostiche violente,    ma non menti con difetti del cervello. Quando pensate in autismo dovete pensare ad un blindato dove all’interno ci può essere qualunque reazione, a seconda dello stimolo che sente e che proponete, la parola da pensare: Ordine sequenza, strutturazione, le definizioni di quanto le stereotipie incidano e a volte in
alcune menti, siano l’unica chiave di lettura per capire in che modo destrutturare la mente aiutandola ha trasformare, elaborare, qualcosa che non sia la prigione che ruota in se stessa. Il mondo della mente autistica è davvero interessante, infatti ancora oggi non sono riusciti ha capirne i meccanismi, il rompicapo lo crea soppratutto ciò che ogni individuo esterna
siano esse stereotipie o mancate risposte mentali, le persone autistiche sono prigioniere della strutturazione della mente, infatti i pensieri autistici non influiscono minimamente, essendo privi di elaborazione, nella
fase successiva influiranno gli scollegamenti conduttori di un processo elettrico neuronale, è doveroso controllarne il funzionamento, il lavoro successivo sarà di strutturare i collegamenti con azioni mirate quali le figure autentiche di tutto.

 Le sinapsi: Le sinapsi sono le sedi dei collegamenti neuronali, abbiamo capito che il disturbo dello spettro autistico è in parte creato dallo scollegamento di tutte le aree, i circuiti per intenderci non si incontrano non riconoscono i messaggi o meglio non li codificano, le sinapsi hanno un ruolo di conduttore al collegamento, infatti i blak-out si verificano
in assenza di una minima recezione la mente si chiude e ciò provoca
azioni psicotiche. Visti gli scollegamenti celebrali e le conseguenze che creano un giusto colloccamento di rinnovamento. Sembra l’unica via possibile
nella mente parte pensante è difficile capire ciò che agisce e cosa neutralizza, infatti le sinapsi sono un buon filtro, dunque se io filtro elimino, all’entrata della recezione solo cose elaborate una bonifica che rinnova la mente.

I collegamenti necessitano di un elaborato piano di intervento per ricondurre tutte le fasi che il disturbo autistico crea, soppratutto la mente grande enigma che concentra le possibili e svariate interruzioni, il piano di educazione per la mente sarà inserito e spiegato “ ordines disturb autistic “

Prefazione: Il piano educativo della mente deve essere integrato elaborato in funzione di un rinnovamento educativo, altrimenti l’abilitato si trasforma in regresso e quindi da riabilitare, infatti le abilitazioni non funzionano quando nella mente non filtrano le recezioni, e la mente non registra,  pensate che occorrono in tutto l’ arco di vita autistica almeno  H 16 ore diurne
E H8 notturne se non c’è la fase di rem, per abilitare la mente. 

Piano di educazione della mente i principali punti educativi: strutturazione
di “ tempo, proposta, attività, svolgimento, educazione, fissaggio del raggiunto obbiettivo, queste sono le prime regole per educare e rinnovare la mente, ogni voce sarà spiegata nelle sue parti di costruzione.

“ Il tempo “un discorso complesso per la mente, trattandosi di qualcosa di astratto ma che ogni essere umano lo trascorre normalmente per volere biologico. La mente autistica necessita di regole educative senza le quali non riesce ad vivere con regolare educazione il tempo. Pianifichiamo un lavoro strutturale con basi logiche per capire come nell’autismo, il tempo possa
Essere uno strumento che la persona riconosca, adesso, prima, dopo, tra
L’uno e l’altro aspetta. Costruire adesso: Insegno a stare ferma una persona
Non posso farlo senza uno stimolo, sono i primi utili strumenti.

“ Costruzione del tempo “ scrissi nei capitoli     del mio lavoro, quanto sia difficile nell’autismo vivere in una mente     che tutto sfalsa, il tempo è uno
Dei punti fondanti della vita, tutto viene organizzato dal tempo. Ora chi
È autistico deve convivere con una mente che non vive il tempo in nessuna forma, infatti vive tutto il suo vissuto in uno stato di imediatezza ciò significa
Che e sempre ora per fare qualsiasi cosa. L’unica salvezza è organizzare strutturare il tempo per vivere. Adesso, prima, dopo, aspetta, in autismo.

Adesso in autismo non è necessario dirlo alla persona , prima utilissimo
Indica ; cosa si chiede di fare, dopo utilissimo perché garantisce l’attesa.
Aspetta non puo essere detto da solo, se devo aspettare ci deve essere un motivo. Come acquisisce la consapevolezza del tempo l’autistico in verità mai
Perché riuscirà a rispettare ciò che verrà chiesto strutturato e guidato sempre
Dalle persone che fanno quel lavoro e dai familiari. Ebbene se possono essere
Educati solo cosi il lavoro è possibile lo struttureremo perché la mente va educata. Il lavoro strutturale: prima ; lavoriamo per capire come la persona funziona il “ Prima “ può non essere detto verbalmente all’inizio soppratutto se la persona è iperattiva, senza contatto oculare, un chiaro segno di una mente istintiva. Con gradualità costruiremo una scala di priorità: prima osservazione e misurazione dei tempi d’ascolto, tempi d’attenzione visiva
recezione agli stimoli ambientali, comprensione stimoli visivi verbali
tempi di durata delle stereotipie, Acquisizione e tempi di una autonomia.

 “ Dopo “ osservare il tempo che intercorre dopo lo stimolo richiesto, il tempo di recezione, il tempo di attesa, la presenza di stereotipie e la durata se e pari all’attesa dell’esecuzione di un compito, la comprensione del compito, il tempo visivo, i comportamenti disadattivi.”il tempo aspetta “ Osservazioni:

Il tempo in cui la persona si ferma quando è sollecitata da uno stimolo, il tempo delle stereotipie, il tempo di attesa nel contatto oculare, provare una richiesta di fermo misurando il tempo, analisi cognitiva della recezione perché
È possibile che aspettare occorra un supporto fisico e non verbale all’inizio.
Prima osservazione e misurazione dei tempi: Il primo riferimento utile da capire e il seguente il tempo che devo misurare e quello del movimento motorio che corrisponde alla velocità con cui la mente ha imprigionato la persona, si osserverà che si muove senza un fare ma bensi’ con continuo e confusivo movimento, gli imput che la persona autistica ascolta sono dettati dalla mente con una logica tutta confusa.Il capitolo costruiamo la vita di una mente nuova e trasformata sarà concluso con l’inciso piano educativo della mente che avrà al suo interno l’educazione che aiuta la mente autistica a funzionare in modo corretto, sicuramente sarà lungo il lavoro, ma importante, educare la mente equivale ad migliorare la vita della persona autistica.

Maggio 2015 Piano educativo della mente

Il tempo come tutti i passaggi educativi sono importanti influiscono nel comportamento tanto da pensare che l’insegnamento, possa svolgersi in tempi rapidi, in autismo non si può insegnare rapidamente, il processo dell’apprendimento e lento perché la mente deve essere educata con le potenzialità sue può ottenere un vero funzionamento a tutto. “Il tempo “ Il dopo ottimo modo perché aiuta l’attesa, il turno, a patto che dopo non ci sia il vuoto, doverosa è una chiara programmazione del lavoro educativo la costruzione di un setting all’inizio deve essere rigoroso poi si può generalizzare, il buon risultato si ottiene con l’educatore formato o chi educa la persona. Il tempo abilitativo in autismo e lungo seriale continuativo nell’arco della vita, ora tradurre il tempo per usi e scopi economici è sicuramente importante, ma non si trascuri quanto segue:

1 obiettivi individuali della persona secondo i suoi bisogni
2 seguire costantemente un metodo
3 programmare la giornata
4 l’inclusione di un progetto di vita adulta a seconda dell’età
5 le figure professionali formate per competenze psicopedagogiche, cliniche
L’abilitazione mentale: Il tassello abilitativo mentale, si la mente è il primo strumento da abilitare ogni giorno, minuto, secondo, noi autistici siamo prigionieri della mente, ci fa fare cose eccelse, inutili, e ci rende incapaci di agire controllando ciò che una normalità via via diventiamo gravi di un Handicap mentale indotto.
Una mente può portare un essere al nulla ecco perché noi persone autistiche siamo diversi. L’evoluzione della mente di ogni individuo si trasforma educando disciplinando, abilitando, quello che altrimenti per definizione si chiama follia , oppure disturbo patologico psichiatrico, l’autismo va trattato con metodologie educative perché il disturbo neurobiologico comporta gli scollegamenti, e di conseguenza non malattia ma impossibilità di un funzionamento celebrale corretto.

I glossari, vocabolari, i Dsm sono intrisi di informazioni suggerimenti teorie, la scienza di fatto su come funzioni la mente utistica ancora e nel buio. La mente funzionante normale senza disturbi di ogni tipo e grado, racchiude comunque in se una base di difficoltà, non a caso la frase “ cosa ti diceva di fare in quel momento la mente “ usata in momenti che agli altri possono apparire cose non normali, invece è tutto normale, questo per dire che la mente è da curare perché e la causa delle malattie fisiche e psitiche dell’uomo. Ogni mente deve essere educata e programmata per avere un funzionamento adeguato, Il corpo ancestrale della mente e i suoi collegamenti sono di natura psitica, infatti il lavoro deve essere suddiviso in due distinti interventi, in autismo non si può fare una psicoterapia
perché la persona autistica non lo consente e pertanto l’unico intervento e cognitivo comportamentale, il secondo rimarra sempre un qualcosa latente che la mente potrà   attingere in ogni momento, vale a dire che non potendo far interiorizzare a livello psitico determinate devianze psitiche. Gli autistici sono uomini e donne che saranno magari educati l’addove si riuscirà ma non saranno mai risolti i problemi profondi della psiche.
 I criteri educativi per la mente concordano pienamente con l’aba, il metodo montessori, e staineriano, perché e rispettoso equilibrato graduale strutturato e tiene conto della parte emozionale, gli autistici hanno emozioni tanto piu’ se parliamo della mente. Le strategie di comunicazione: Ogni individuo autistico può comunicare, ma la mente non educata svilisce ogni possibile seppur minimo tentativo, strategie prima educative per la mente e dopo si potrà a seconda del grado comunicativo, elaborare il sistema progettuale comunicativo.

Strategie di comunicazione il piano educativo della mente si organizza in questo modo:  1 strategie di comunicazione 

2  Intervento educativo comportamentale della mente
Solo due definizioni che racchiudono il mondo pragmatico con il quale ogni giorno
Si vive. I canali di comunicazione sono percettori di indubbia utilità, hanno funzioni
Diverse ma si attivano tramite i ricettori celebrali i neuroni sempre dopo un processo di coscienza mentale, ogni persona nasce già con un sapere comunicativo esiste l’imitazione ma quando la disabilità crea la non autosufficienza anche comunicativa e necessario educare la mente. Analisi di comunicazione per educare la mente alla parola. 1  Parlare sempre al singolare fino al raggiungimento della singola richiesta, parola, azione, ecc…
2 Iniziare con un gesto alla volta per nominare un oggetto, un luogo, una azione fino al raggiungimento    3  Comprendere e testare il linguaggio, i gesti, la comunicazione
Visiva della persona.   Le richieste singole: La mente essendo una cabina pensante
È sempre freneticamente in movimento, ciò significa per una persona autistica che non può elaborare vivere costantemente con una confusione che copre la recezione
Delle parole, per educare la mente deve essere messa in pratica una educazione rigorosa costante e mirata. 

La richiesta singola: Inizio graduale fin da subito
Dopo la diagnosi valutare prima la globalità della persona che nell’immediato può anche non rivelare tutto il suo limite, ovvero succede il contrario, partire nella semplice singola richiesta con il metodo cognitivo comportamentale. Quando si parla di autismo si deve sempre tener presente che l’elaborazione di ogni singola richiesta deve necessariamente essere strutturata, letterale o gestuale, o visiva, perché altrimenti non possiamo avere comunicazione , gli schemi  di intervento sono individuali, farò le tracce educative specifiche per la mente autistica.

1 Traccia scheda: valutazione cognitiva della persona, recezione uditiva visiva,
osservazioni del comportamento, stereotipie, ecolalie, tempi di attenzione, stando fermi seduti reazioni agli stimoli ambientali autonomia motile, verbale, gestuale, reazioni nervose ai toni di volume, siano essi vocali, o da strumenti emittenti.

Il lavoro che accompagna la traccia deve trovare un giusto riferimento nei test clinici educativi senza i quali non si può costruire individualmente il progetto di lavoro, quindi prima screening assestement, poi valutazione clinica sanitaria, in caso di patologie commorbidanti oltre l’autismo. La programmazione individuale:

il lavoro primario in assoluto è suggerito dalla effettiva diagnosi corretta della persona,
nelle diagnosi generalizzate o fuori dall’autismo si deve intervenire in modo differente e appropriato, occorre quindi la giusta individualità perché ogni mente funziona in modo differente anche se la mente autistica nelle diverse diagnosi emette i limiti soliti non facili da codificare. Il sistema celebrale di ogni individuo agisce in due modi la mente è l’automatismo ; La mente grande cabina pensante, l’ automatismo è il sistema che agisce quando la persona non vive il contatto con l’interiorità pura,     superficie a volte patologica a volte poco evoluta. La vita vissuta senza avere apertura di cuore e quindi coscienza può essere definita in una infinita
e svariata etichetta medica, considerando che questa evoluzione è la parte fondante degli esseri umani, ci troviamo davanti ad un rompicapo non e certo un mistero che la parola normalità sia di uso comune senza criteri che discrimina questo o quello senza alcuna realtà dei fatti.Ogni intervento per educare la mente deve essere un giusto e significativo metodo, infatti la mente che elabora milioni di elaborazioni
e fiumi di pensieri e idee, deve rispondere in modo strutturale all’educazione come se fosse un suo meccanismo o almeno similare, chiediamoci sempre prima come funziona la mente che vogliamo educare. 

Il primo lavoro è quello di classificare
i meccanismi con cui la mente diventa la sola regista, ogni singola emozione che nell’individuo nasce, è per volontà di imparare. Nelle persone autistiche queste
modalità sono assenti solo a livello della mente, sono ferme nella coscienza infatti
anche le azioni quale mezzo meccanico celebrale non sono attive, bisogna capire
i gradi di coscienza per capire i meccanismi mentali.

Il piano educativo della mente individuale: Specchietto dati da rilevare.

1        La diagnosi
2        I test cognitivi
3        Presenza di altre patologie sanitarie o altro
4        Analisi del comportamento
5        Presa dati di tutte le stereotipie, durata, intensità e contesti
6        Presa dati comportamenti problema
7        Analisi del linguaggio o altra comunicazione.

Il  cervelletto: trasformare una mente con disturbo autistico significa creare quei collegamenti, che sono alla base di un funzionamento in cgrado di elaborare ogni singola azione, il cervelletto sede di collegamento dei circuiti in autismo, come per altro tutti gli altri organi subisce un blocco che la mente gestisce, è la sede     di ansia e di possibili elettrici black-out . Gli impulsi meccanici inviati dal cervelletto sono normalmente frutto di elaborazione, quando non avviene siamo di fronte ad un problema di mente, anche gli imput della mente devono essere educati, infatti il piano educativo deve essere prima mirato alla mente. 
La sede dell’ansia e anche nel cervelletto, il problema delle persone autistiche e proprio legato alla non elaborazione,
e quindi una mente colma di confusi imput, che genera a profusione solamente stimoli , senza poter elaborare un senso ecco che scatta l’istintualità di voler fare senza sapere cosa e come, una completa confusione di un turbine che trova luce solo nell’ordine strutturato.
 Le persone autistiche sono visivamente e memoricamente funzionanti, a loro occorre secondi per vedere e magari anche per memorizzare, andremo però a scoprire perché le immagini non si fermano e la memorizzazione diventa molto importante e molto frustrante. Sono processi da conoscere se vogliamo costruire la mente nuova e trasformata. Alla base dei test scientifici e specifici per l’autismo
si rilevano anche le capacità visive, nemoniche e di astrazione della persona, infatti si fa sempre riferimento a questi importanti elementi per pianificare l’intervento area comunicazione e sempre da questo possiamo capire come educare la mente ad un funzionamento nuovo.
 Come possiamo attivare
I transfer-dati o meglio posso aver visto e memorizzato tutto, ma non essere in grado di riconoscere nessun oggetto, cosa, o persona, perché? La mia mente non è educata a farlo , anzi mi stimola sempre di piu’ creando confusione, ecco da dove partire un lento graduale Transfer-dati .

Il trasferimento dei dati deve avvenire quando i dati sono educati cosa significa? La mente raccoglie tutto, e tutto non serve, memorizzare per poi elaborare, si la persona autistica può elaborare ciò che memorizza è un processo lento ma possibile, iniziando da piccole memorizzazioni di sequenze per un compito che ricorderà ogni volta, sono le nozioni per elaborare
che ricorderà sempre.

 I dati educati si possono ottenere prendendo una stereotipia alla volta, la parte sana di essa e che racchiude una frase, oggetto o emozione o situazione, lentamente giornalmente si lavora alla pulizia dei dati della stereotipia faccendo fare alla persona quello che dice, e quindi entrare nel meccanismo corretto. Il cervelletto : Alcune riflessioni psicologiche
La nuca nella sede del cervelletto è la sede delle ansie e tensioni, scientificamente parlando nel cervelletto ci sono i collegamenti con le diramazioni di tutte le aree celebrali, ciò che deve essere spiegato e il funzionamento in autismo del cervelletto, perché tutto diverso e il contrario di tutto. Ogni organo ha il funzionamento regolato dal sistema a cui garantisce il suo funzionamento, in autismo come già ampiamente descritto, i sistemi sono alterati dal funzionamento rout-converse che significa che nel contrario si capiscono come i vari sistemi tra di loro elaborano e codificano tutti i dati sensoriali, percettivi, visivi, il contrario funzionamento pone un discutibile e importante lavoro che deve essere pianificato quando fin da i primi approcci ci si accorge che siamo di fronte ad una forma di autismo severa, si severa perché il funzionamento rout-converse si attiva quando l’autismo e il 90%
Del contenuto funzionale di tutti i sistemi e le aree celebrali, negli autismi piu’ lievi il contrario e il 60% in alcuni il 40% come in ogni ricerca che si rispetti è necessario analizzare il recepimento del funzionamento contrario dei sistemi
E delle aree: 1 si recepisce ogni singola cosa secondo cosa la mente decide
2 dopo il recepimento c’è il vuoto mancanza di elaborato
3 la persona non assume nessuna iniziativa perché non ci sono in memoria elaborazioni, e se compie azioni solo in stereotipie unico bagaglio che non necessita elaborato perché e già elaborato dalla ripetitività.

Il cervelletto continua l’analisi.  4 Il sistema piu’ sviluppato è l’istinto perché
E il solo che la mente può gestire. 5  I Recettori elettrici sono in costante sovvracarico tensivo causato da ansia incontrollabile.

6  L’udito è in continuo autostimolo , gli psichiatri mercenari lo confondono con voci, invece sono suoni che si udiscono a decibel bassi pari al regno animale siano essi vicini e lontani. Il cervelletto quando il 60% funziona
Al contrario occorre pensare ogni singola cosa , al contrario di cosa? Per contrario si intende seguire una logica di ogni cosa: come sono recepiti i suoni, il suono vocale delle lettere, il riconoscimento di oggetti, lo spazio
Tra ansia e attenzione, il grado di memoria, l’attimo di ascolto verbale e azione  . 

Periodo di realizzazione agosto 2014 – luglio 2016


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