Capitolo lo sport e l'autismo


                             Capitolo lo sport e l’autismo.                                                          

                                                Prefazione
Dedicare un capitolo allo sport anche per le persone autistiche era necessario, l’attività fisica mette in contatto la mente, creando un benessere interiore, le persone scoordinate motoriamente devono trovare coordinamento, educare facendo sport con persone qualificate, ogni volta che sono coordinato vivo di me l’aspetto piu’sano, il lavoro sarà spiegato scientificamente buon lavoro.

              L’autismo e il movimento tra mente e corpo.
Le persone autistiche sono condizionate dalla mente, uno dei motivi che in loro non c’è il controllo del movimento del loro corpo o meglio sono in contrasto, gli imput che nell’area della mente collega il movimento del corpo inteso tutto il corpo fisico, ogni aiuto deve essere calmierato ai bisogni individuali, ecco che anche riconoscere il movimento del corpo diventa difficile, per chi è un terapeuta e operatore che lavora con le persone autistiche. Quali sono le osservazioni, la conoscenza e i test che bisogna fare per individuare e comprendere il movimento del fisico della persona autistica.
1   La specializzazione deve comprendere la formazione in autismo, in scienze motorie, in neuroscienze riabilitative e pedagogia.

2    I test, grado autismo, osservazione movimento correlato all’imput, reazioni al movimento coordinato, estrarre dai movimenti quello che esce in modo coordinato, provare l’esecuzione di un movimento sotto imput educativo

      Conosciamo insieme gli elementi naturali che favoriscono il movimento in autismo : Ogni foglia degli alberi, i suoni vocali, oggetti, l’acqua, le persone, l’espressione del viso, il fare, questo crea movimento, immaginate dover gestire
Tutti questi elementi senza poter elaborare beneficio e utilità. Al momento della nascita ogni essere vivente compie movimenti che sono creati dall’istinto naturale, nel tempo si acquisiscono le prime naturali forme di movimento che sono istintive dettate da ciò che l’emozione elabora, nel seguito il bambino sviluppa una elaborazione che le permette di fare o non fare, a seconda dell’istinto, che ricordo e una forma=mentis. Nel movimento si armonizzano gli equilibri tra mente e corpo,
psiche e coscienza, e si sviluppano le tante capacità motorie individuali che sono il principio dell’autonomia di ogni persona, la rigidità del movimento costituisce un sintomo di una mente che blocca la sua fluidità, la mente blocca ogni cosa se l’essere umano non riesce ad elaborare altro, infatti non è un caso che se riceve stimoli adeguati educativi strutturati si la strutturazione è una programmazione
sana in autismo fondamentale , scandisce il tempo azioni, da un senso di vita per vivere nel mondo certo. Non si deve eccedere ma strutturare anche se capitano imprevisti…..Con la mente educata si può fare un allenamento degli arti e far nascere la naturale autonomia nel movimento la programmazione per il movimento:

1)     Misurazione dei riflessi
2)     Analisi del movimento con imput e senza imput e senza pronting
3)     Il vocabolario da usare
4)     L’analisi del comportamento
5)     La reattività allo sforzo
6)     I test medici
7)     L’intervento educativo e l’allenamento

La misurazione dei riflessi: per misurare i riflessi occorre quando questo test si deve effettuare ad una persona autistica, conoscere ed anticipare le reazioni altrimenti non si capirà quali sono gli stimoli per riflesso o invece per stereotipia, infatti ci sono molti riflessi stereotipati o indotti dal semplice sguardo che può essere avvertito e crea un movimento. I riflessi devono trovare una classificazione infatti, solo distinguendoli e osservandoli possiamo capire se sono elaborati ,istintivi ,casuali ,per una corretta strutturazione dell’allenamento del singolo individuo. La programmazione e il movimento: nel movimento ci sono se parliamo di autismo anche da considerare altri aspetti , il piu’presente e la camminata goffa a tratti scoordinata in apparenza, invece e aerodinamica, contiene oscillazioni, vibrazioni per mantenere l’equilibrio, visivamente sembra un errore della natura invece no di solito si osserva quando la persona si relaziona attiva questo meccanismo per controllare il movimento il corpo assume posture diverse a seconda anche di ciò che si elabora mentalmente. Gli autistici se notate hanno un movimento sempre uguale  cambia se invece la persona
Segue un percorso educativo e di sport strutturato, il sistema del funzionamento
Autistico si modifica con la strutturazione di ogni singola azione ecco che anche il movimento si modifica, ci sono potenzialità in tutti gli esseri umani negli autistici
Occorre farle emergere seguendo:

1)     I criteri strutturati con metodologie e strategie educative
2)     Osservando il movimento
3)     Capire la recezione degli imput
4)     Assumere padronanza nel dare gli imput alla persona
5)     Eseguire in sicurezza ciò che si richiede alla persona
6)Utilizzare le tecniche dello sport applicandole con moderazione steep.bay.steep.

I criteri strutturati con metodologie e strategie educative: la vita quotidiana strutturata permette di vivere in autonomia la persona autistica necessita
Di strutturazione per ogni singola azione della vita quotidiana la strutturazione aiuta:
“ il sapere cosa fare
“ come fare
“ l’utilità di un compito
“ imparare inizio e fine
“ Abatte ansia e paura

L’osservazione: L’osservazione del movimento di una persona autistica deve essere fatta in assoluta strutturazione, quella libera e inficiata da stereotipie e tutto non attendibile infatti si può usare la semplice strutturazione dell’ambiente e degli imput comunicativi solo se la persona sa cosa le chiedi potra far emergere la sua non capacità di compiere qualsiasi azione fisica cognitiva. Il movimento del corpo è in collegamento con la mente e il cervello, ogni essere umano ha un suo livello di progressione cognitiva e mentale alcuni esempi: Un autistico può avere solo istinto mentale oppure avere un funzionamento ottimo cognitivo alto che puo far emergere con il visivo, oppure solo in balia di stereotipie, altri invece alto funzionamento ma non sanno organizzarsi vedremo tutto questo come si può tradurre in operatività corretta. Per osservare una persona autistica deve esserci
La conoscenza dell’autismo come funziona il suo modo di agire e l’insieme del suo essere autistico. Il passaggio alla strutturazione e naturale poiché nulla potrà essere preso e valutato nel dovuto e giusto strumento valutativo che fara nascere il programma individuale di lavoro, la programmazione
Del movimento:

 Capire la recezione degli imput; La recezione degli imput avviene
Modulando il passaggio didal system cioè nei neuroni avviene lo shock recettivo
Che al suono o all’immagine crea il collegamento per attivare la strutturazione guidata che l’imput prevede. Gli autistici sono funzionanti in diversi sistemi che sono solo da capire nell’istruzione d’uso. Assumere padronanza nel dare gli imput:

 Ogni persona professionale ma anche famigliare e educativa deve impostare l’intervento educativo con conoscenza , cosi si permette di assumere la padronanza che nasce prima di tutto dal sapere osservare, fare eseguire alla persona ciò che deve imparare abilitando il fare e non sostituendosi. Si sono assolutamente rivelati utili e corretti anche imput che sono privi di tanti schemi, ma che se chi a farlo è tranquillo sono comunque validi, ricordatevi che gli autistici sono persone che funzionano in modo diverso ma sono persone, il controllo dell’esecuzione delle attività proposte è un grande obiettivo da raggiungere che garantisce la sicurezza della gestione della persona durante le attività proposte. Il lavoro e di competenze di educazione e riabilitazione motorie del conoscere il funzionamento autistico, ma di grande rispetto della persona , utilizzare le tecniche dello sport con moderazione steep.bay.steep.

Dopo la completa programmazione. Le tecniche si utilizzano con moderazione
Perché si coinvolge nella persona autistica il mondo sconosciuto delle tecniche che sono di per se regole che vanno strutturate per essere applicate esempio: salto l’ostacolo, alzo la gamba in modo scoordinato e in qualche modo lo supero, potete notare l’estrema difficoltà oculo motoria del coordinarsi, per poi eseguire la tecnica, infatti secondo l’aba le cose si ottengono insistendo e risolvendo il problema. La riflessione clinica, fisiatrica, educativa, abilitativa, riabilitativa, in autismo, il disturbo autistico non facilita lo studio diretto del movimento, ma si possono tentare analisi equivalenti mirate, che svolgono anche screening efficaci in cui si rilevano le giuste e adattabili programmazioni e le tecniche dello sport.

Lo sport e generatore di benessere per tutti ma soprattutto ogni persona e capace di esprimere il suo potenziale e modellare la sua fisicità, la persona autistica necessita di tutti gli aiuti che stimolino benessere psicofisico, l’autismo
È un disturbo che trasforma la vita di una persona in malattia lede e toglie volontà di scelta, di piacere, di gioia per la vita, la malattia che
Crea l’autismo in una persona e composta di:

“ Ansia Frustazione, assenza di elaborazione, Paura, Iperattività, Istintualità.
L’approccio con la persona autistica determina una buona riuscita del lavoro
Le cose piu’ essenziali sono: Il sapere cosa fare e come farlo, non perdere
Il dominio di fermezza qualunque cosa metta in atto. La competenza professionale, la positività  durante l’attività  proposta, lavoro su obiettivi minimi,
rapporto individuale che nel tempo potrà essere generalizzato. Il lavoro del tecnico professionista sportivo rientra in armonia con l’intervento educativo
abilitativo perché disciplina regole strutturazione sono funzionali anche in autismo, nelle regole si costruisce il rapporto tra mente e corpo vivendo nell’ ordine mentale, la persona trova benessere quando un compito è difficile. Le regole di come eseguirlo aiuta a trovare un equilibrio e sempre bisogna completare ogni esecuzione inizio e fine scandiscono il tempo, il benessere nasce quando so cosa devo fare come farlo e raggiungo il risultato. Il benessere psicofisico in autismo si può creare in una condizione di continua abilitazione che prima di raggiungerla sicuramente crea frustrazione successivamente il benessere avrà piu’ spazio, infatti gli autistici sono in una perenne condizione di stress causato proprio dalla mancanza di benessere psicofisico. L’educazione della mente unico generatore di benessere , programmare tutto non sarà possibile se parliamo di autismo considerato il grave disturbo che crea a chi ne è affetto, possiamo però evitare le principali reazioni con una buona strutturazione, infine mantenere sempre una linea osservativa tecnica specifica per l’autismo lo sport , i gradi dell’ autismo, il lavoro possibile devo dedicare lo spazio del capitolo anche a questo complesso problema del grado individuale di autismi.

1)     Grado istinto puro
2)     Grado autismo muciatico
3)     Grado autismo evoluto motoriamente con assenza verbale
4)     Grado autismo e deficit intellettivo
5)     Grado asperger anticamera autismo
Saranno spiegati gli interventi adeguati sportivi per ognuno di essi
Lo sport i gradi dell’autismo il lavoro possibile.
1)Grado istinto puro, quando ci troviamo in presenza di una persona autistica
Con istinto puro significa che sono già state evidenziate dai test tali caratteristiche il lavoro sarà strutturato sulla base di:

1)     Tempi di attenzione
2)      La recezione
3)      Tempi d’attesa
4)     Livello cognitivo
5)     I tempi tra stereotipie e movimento fisico naturale
6)     L’attuazione del si e del no
7)     La C.A.A.comunicazione aumentativa alternativa
8)     Comunicazione verbale
2)Autismo muciatico “ La persona autistica muciatica non è in grado di organizzare il suo sistema verbale, infatti necessita stimoli di elaborazione verbale, acccade che se si struttura i passaggi quotidiani diventino verbali, le cose acquisite per lo sport, l’insegnamento e strutturazione visivo, gestuale, la comprensione non è assente, ma dissociata esempio; se devo correre non so cosa significa correre, quando , come farlo, insegnare l’azione, il quando, come farlo, non è un deficit ma una dissociazione.

3) Grado evoluto motoriamente con assenza verbale.Gli autistici che sono evoluti motoriamente, ma non sono verbali hanno un funzionamento acquisito senza struttura o regole, si coordinano con istinto per lenire ansia e stress che altrimenti sovvrasta tutto. Sono in loro da modificare l’istinto motorio accompagnandoli ad una acquisizione visiva e imput verbali, si può in questi soggetti notare lo sviluppo motorio e naturale , già come prerequisiti per lo sport.
4) Grado autismo e deficit intellettivo; Il deficit intellettivo in autismo è causato dalla mancanza di elaborazione che rimane chiusa e separata nella mente che non permette una via possibile, il lavoro che si elabora in questi casi e l’apertura di elaborare sequenze singole semplici e singoli movimenti che devono essere interiorizzati ed elaborati.
5) Grado asperger anticamera autismo: le persone asperger che funzionano in maniera differente al limite della normalità e se non aiutate entrano nel mondo autistico hanno canali differenti che favorisce una possibile relazione
Per attivare un lavoro seppur difficile ma possibile, il lavoro sarà di destrutturare la mente mettendo regole e paletti educativi, il lavoro
Possibile secondo i dettami indicati per l’autismo ogni lavoro abilitativo che si pensa in autismo è sempre programmato con criteri scientifici di cui si è ha conoscenza. La persona autistica rientra in una casistica problematica che tutti tendono ad essere rinunciatari per l’impegno formativo che richiede abilitare, in autismo sono state evidenziate caratteristiche che fuorvianti
Che creano illusioni che sono ormai oggetto strumentale per non far niente, specie nei gradi di autismo piu’ gravi nella non autosufficienza, il lavoro è possibile seguendo steep-bay-steep e i giusti dettami. Si apre oggi una comunicazione integrata e non solo la C.A.A. visiva ma gestuale e fisica
Strada percorribile per aiutare ad interiorizzare lo sport alla persona autistica
La scriverò sulla base dei gradi, ma che potrà essere utilizzata per integrare e non sostituire, perché conterrà i livelli di apprendimento che rispettano gli steep di intervento metodo integrato di comunicazione.

1)     La comunicazione
2)     Le regole
3)     La gestualità
4)     Il livello dei toni di voce
5)     La strutturazione delle azioni
6)     La socializzazione
7)     Il compito individuale
8)     Comunicazione aiuti
9)     L’ambiente
10)           I monitoraggi

1)      La comunicazione: Usare tavole di valutazione iniziare dal semplice linguaggio esempio: Il nome della persona e l’oggetto o azione di ciò che si vuol dire o ottenere attendere la risposta, la risposta corretta sarà l’avvio comunicativo, creando una tavola che può essere variata con la C.A.A.

  La differenza e la modifica. Non modifico nulla se non sono certo che la persona non ha capito, nella tavola però posso mettere un sistema di comunicazione semplice fatto non solo di immagini ma di rumori, movimento, si perché l’autismo è un disturbo grave e i sensi devono essere attivati al funzionamento, la comunicazione integrata prevede anche lo studio del movimento riconducibile alla parola che viene messa esempio: solleva la gamba nessuna reazione della persona, cosa devo fare? Prenderò la gamba della persona e la sollevo, e dirò solleva la gamba. Il movimento la parola devono essere collegati in autismo, funziona tutto in autonomia scollegato, non ci sono memorie collegate, dobbiamo educare cosi, colleghiamo i sistemi di ogni area infatti le opposizioni nascono dal vuoto di ogni memoria del sistema celebrale. Il movimento e la comunicazione trovano un raggiungimento di comunicazione attraverso l’immagine del movimento, la parola scritta e il pronting fisico, il lavoro costante di cosa deve essere raggiunto crea memoria nemonica alla persona autistica, nei passaggi di comunicazione integrata e movimento trovano applicabilità concreta.

il progetto che di rigore deve tenere in considerazione tutta la comprensione a livello cognitivo della persona essendoci i livelli evolutivi e quindi differenti tra loro. Per alcuni soggetti autistici potrebbe essere necessario strutturare tutto nel contesto sportivo, non è scontato assolutamente che la persona si adatti e comprenda tutto per esempio: In un campo di atletica o di una piscina questo bellissimo progetto di autismo e sport e il tassello mancante che è fondamentale la strutturazione degli ambienti sportivi. Dovrebbe essere una norma da seguire almeno le cose basilari dovrebbero essere presenti con i supporti visivi in tutto il percorso della pista delineato per metratura, nelle zone ostacoli le corsie vanno bene ma nel caso dell’autismo di diverso colore nella piscina idem.

2)     Le regole: le regole fanno parte della vita in un metodo di lavoro complesso come l’autismo si deve pensare al modo di strutturare le regole, in questo caso si parla di sport in cui la disciplina lo prevede. Adottando la C.A.A. con le integrazioni di regole mirate al comportamento si ottengono ottimi risultati su atleti autistici, le regole si insegnano strutturando tutto ciò che può essere fonte di apprendimento del vivere quotidiano, possiamo pensare di superare le difficoltà dell’autismo solo se capiamo che questa non è una necessità ma un bisogno di vita. I punti fondamentali della strutturazione sono le regole che saranno possibili insegnamenti, parlare senza mostrare nulla che possa costruire la comprensione è un lavoro che non permetterà alla persona di imparare e fermare nulla. Tutti abbiamo bisogno di punti fermi a cui far riferimento e che ci permettano di imparare il fare e il saper fare.

3)     La gestualità: Appare sempre piu’ evidente il giusto percorso da seguire che fa parte di insegnamento corretto, anche per la gestualità occorre comprendere , e bisogna sapere come utilizzarla con le persone autistiche, le forme comunicative sono utili ma occorre massima professionalità perché sono insegnamenti che modificano reazioni e emozioni del comportamento. La cattiva comunicazione genera reazioni a catena di non facile gestione, i gesti sono una forma di comunicazione primitiva immediata e non facile se si pensa di applicarla in autismo senza conoscere l’autismo, può da un gesto o un movimento dare dei segnali sbagliati, infatti occorre strutturare le sequenze gestuali che aiuteranno la persona ha comprendere cosa le chiediamo di fare.

4)     Il livello dei toni di voce.:
La voce come strumento di comunicazione è un valido elemento che deve essere usato con le persone autistiche conoscendo il modo di tollerabilità sensoriale, la scala decibel misura solo una percentuale dei toni, dei rumori
Anche emessi dalla voce , ci sono invece da osservare criteri diversi non solo dal volume nella voce si emette:

1)     L’intenzione
2)     Il potere
3)     La frustrazione
4)     La rabbia
5)     L’aggressività
6)     L’intolleranza
7)     La fermezza
Sono questi elementi elencati oggetto di fallimento se non si trova l’equilibrio per l’esecuzione di qualsiasi cosa che si deve insegnare in autismo, la voce è uno strumento molto potente ti può far eseguire la piu’ difficile delle azioni, nel contempo determinare , inficiare tutto, le persone autistiche vivono un immediatezza del tono che rimane inglobata, ciò che funziona sempre , non usare il tono alterato e basta, diventa un inferno reciproco per tutti, le alterazioni di voce devono avere se usati un obiettivo: il richiamo della persona quando c’è in atto un comportamento problema, dove nonostante tutte le indicazioni messe in atto la persona
E oppositiva, come rientra l’oppositività rientro il tono per alterazione di voce non si intende urlo ma decibel fermo.

5)     La strutturazione delle azioni.
Abilitare, strutturare, misurare i contesti idonei, gradualità sempre usando il visivo se è necessario la gestualità, la comunicazione letterale, tutto e sempre per ogni azione che la persona deve compiere. In autismo azioni, agire, eseguire, sono astrazioni che possono diventare concretezza solo con la strutturazione del fare, come fare, del tempo che inizia e finisce
L’azione il rinforzo che premia l’esecuzione
6)     La socializzazione.
In autismo socializzare è un tema delicato in cui occorre costruire tutto un percorso dei temi precedenti affrontati e di altri che tratterò.
7)Il compito individuale.

Il compito individuale deve essere l’obiettivo di partenza fin dai primissimi steep. Dobbiamo capire che ci sono per ogni persona da capire i limiti e superarli prima, cosi da preparare il giusto terreno dove andranno strutturate
Le azioni del compito individuale, per compito individuale si intende inizio e fine di una azione, il raggiungimento di un obiettivo. Il saper memorizzare
L’azione del compito, la comprensione di cosa devo fare nel compito, l’autonomia dello svolgimento del compito. Un’analisi attenta a tutte le possibili strade che si possono esplorare attraverso lo sport per l’autismo e l’autonomia del fare e del saper fare, le semplici cose che sono fondamentali
L’autismo trova un canale di meno invasione di chi ne e affetto, se ci sono le regole che strutturano ma che destrutturano tutti i meccanismi della mente autistica, bisogna elaborare l’allenamento anche per la mente , infatti
Penso di scriverlo a breve” come allenare la mente autistica allo sport.

7)     Comunicazione e aiuti.
I canali comunicativi in autismo sono: laC.A.A. gestuale, pronting.
Nella C.A.A. ci sono tutti gli strumenti visivi che sviluppano e sollecitano; le
Autonomie motorie, cognitive, verbali, che sono meglio di sedute logopediche. Dopo gli strumenti di comunicazione e aiuti occorre per
Lo sport come per ogni area da abilitare della persona, un programma educativo individuale che sia mirato ai fabisogni cognitivi e motori, e che l’autonomia sia l’obiettivo da raggiungere nell’intervento educativo, gli aiuti sono il primo passaggio a cui dobbiamo pensare se dobbiamo abilitare
La persona, è il modo piu’ immediato e meccanico che andrà scemando con l’allenamento.

8)     L’ambiente.
             L’ambiente come agente di utilità educativa abilitativa, lo sport pone molte   
            Regole e questo è ottimale se parliamo di autismo, visto che in autismo si
            Chiama strutturazione, certo modificare l’ambiente significa strutturarlo per
           L’autismo gli ambienti piu’ problematici e confusivi sono quelli con troppe
            Cose, orpelli si fa la così detta pulizia educativa , pulendo l’ambiente
            Si prepara già nella sua nudità il contesto. La mente autistica nella  confusione     
              Vive il suo status -quo significa che quello è la sua condizione dell’esistere
               È la persona è vittima della sua prigione. Il lavoro individuale permette
Di costruire ambiente, modalità di approccio, obiettivi che portano risultati non attesi, se la mente viene neutralizzata dalla confusione che crea l’autismo.

10 ) I monitoraggi.
Il monitoraggio ci indica ogni evoluzione che nel programma è stato stabilito
Dopo un attenta valutazione della persona, monitorare in campo in piscina, o altri ambienti, tutto significa avere un pronto intervento di modifica, la qualunque reazione comportamentale da una lettura precisa, ogni volta che si pensa al monitoraggio deve essere anch’esso rigorosamente attendibile, che significa avere schemi della variabilità dell’intervento globale somministrato. Occorre infatti fare uno schema educativo motorio che incrociati diano un quadro di cosa fare e del fare.

Periodo di realizzazione agosto 2016 – luglio 2018

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